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DOCUMENTO IV.


Modo di eleggere il Doge di Genova. (Estratto del Codice C, V, della Biblioteca della R. Università di Genova. » Magistrati antichi e moderni della Repubblica)1.


Per distinzione delle Leggi 1413 sotto la rubrica qualiter et qua forma adveniente casu mortis D. Ducis alius eligi debeat, dovendosi fare l’elezione del Duce, i dodici Consiglieri che erano gli anziani deputavano colla maggior parte dei voti quaranta cittadini fra’ Mercanti, et Artisti. Questi ristretti, ed adunati insieme in luogo segreto eleggevano 21 Cittadini fra’ Mercanti, ed Artisti de’ Maggiori. Fatta questa elezione i detti quaranta elettori facevano chiamare i 21 eletti, ma perchè chiamando singolarmente i detti 21 si sarebbe palesata la loro elezione, la quale per altro doveva restare segreta, si chiamavano 50, compresi detti 21, e ridotti tutti i 50 in segreto, il Cancelliere nominava i 21 facendoli passare in un’altra stanza segreta e ristretti in detta stanza si licenziavano i 40 elettori, ed i restanti de’ cinquanta come sopra chiamati.

Li detti 21 eleggevano poi con almeno 14 voti dieci cittadini popolari, i quali facevano chiamare in numero di 41 de’ migliori Cittadini, appunto perchè non si penetrasse l’elezione dei dieci, e ridotti insieme li detti 41, si nominavano i dieci come sopra eletti, licenziando li 21 elettori, e restanti de’ 41 come sopra; chiamati i dieci suddetti ad uno per uno, nominavano al Cancelliere in segreto un soggetto per Duce, e finita la nomina come sopra segreta, si riponevano in un bussolo i nomi di detti dieci nominatori, e si estraevano poi ad uno per volta. Il primo estratto

  1. È descritto nel mio volume Carte e Cronache Manoscritte per la Storia genovese; pag. 40 num. 55. Di questo lavoro credesi autore Luigi Gherardi Segretario di Stato della Repubblica.