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rom : imp : com : ronchi . d : e : c : 1699. Lo spino è altresì a fianco della corona prima dell’iscrizione.
Mi vien riferito, ch’esiste un esemplare di questa moneta senza b : v : 11 12; ma io non l’ho mai visto.
Non vo’ tacere, avanti di porre fine a questo capo, che i più vecchi contadini di Ronco, e del Borgo dei Fornari ricordano di avere udito dai padri loro, che nella seconda meta dello scorso secolo, il penultimo Spinola, che fu Conte di Ronco, cioè Carlo figlio di Gio. Battista, e nipote quindi del Carlo le cui monete testè descrivemmo, facesse battere nei suoi feudi degli zecchini di Venezia. Nessun documento rinvenni, che comprovasse tale narrazione, ma non credo inutile il fame qui cenno.
CAPO X.
MONETE DI ARQUATA
Arquata grosso borgo sulla Scrivia a quarantadue chilometri a nord-ovest da Genova ed a dodici da Novi credesi sorto colle rovine dell’antica città di Libarna. Nel secolo IX era già castello del Tortonese, come abbiamo dall’erudito Bottazzi1, il quale riporta alcuni brani di un diploma di Carlo il Grosso datum XII kal. aprilis, anno ab incarnatione Domini DCCCLXXX indictione XIII, anno regni
- ↑ Osservazioni storico-critiche sui Ruderi di Libarna, Novi 1815 pag. 88.