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N. LIII. Appartiene alla Regia Università di Genova la monetina ch’è al num. 1 della tavola XI. Ha nel diritto l’immagine del Marchese rivolta a destra colla testa scoperta, con capelli arricciati, con baffi e moschetta. Il collo è ignudo, e veste corazza e manto. Intorno alla figura si legge . neapo + spin + mar + roc + f + e sotto il busto le lettere .v. s . 8, le quali debbono riferirsi alla bontà dell’argento, che corrisponde al titolo 720. Al rovescio vedesi stemma spinolino colla leggenda * et * s * r * imp. * com * ronchi *d*et*c*e dentro il campo 16-69. Il diametro della monetina è di millimetri 20, ed il peso di gr. 1,300.
Un esemplare uguale è descritto dall’Appell. al numero 3633 dell’opera già citata, e ad esso dà il peso di 35 grani.
Carlo fu figlio di Stefano di Napoleone e di Giovannetta Pallavicini di Paolo Girolamo, e sposò Settimia Grimaldi di Ansaldo. Come dicemmo, egli fece battere alcune monete nella zecca di Ronco nel 1699, ed ecco la descrizione di quelle che io conosco.
ORO
N. LIV. Quella ch’è al numero 2 della tavola XI è un pezzo da due doppie. L’oro è del titolo 917, e pesa, 1/4 di oncia di peso antico genovese, che risponde a gr. 6,250 del decimale. Il suo diametro è di millimetri 25. Nel diritto vi è il mezzo busto del Conte rivolto a destra con lunga parrucca arricciata, e barba rasa intieramente. Egli indossa la toga senatoria. Ha intorno l’iscrizione . carolvs mar . rochæ fortis. Nel rovescio vi è la solita aquila bicipite coronata collo stemma spinolino in petto, e coll’iscri-