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nola di Ronco cominciato nel 1669, e terminato nel 1681 ha le memorie seguenti sulla monetazione:

« Pag. 116. Monsu Giovanni Ginquet conto di pigione della zecca di Ronco fabbricata dove prima era l’edifizio per pezze da otto reali 1500, che si è concertato paghi l’anno con obbligazione di sborzarne anticipatamente per ogni quadrimestre pezzi 500 uno per introito, secondo che cominciò la pigione del primo Novembre 1667. 8. R. — pezzi 1500 — L. 7200.»

« It. per L. 1796. 12, 9, valuta di pezzi da otto reali 374, 6, che a 10/100 provengono da pezzi 3742, 11,3 simili, dei quali per l’obbligazione di fabbricare pezzi 1500 da otto reali ogni mese era rimasto in dietro per tutto settembre 1668 — uno per introito 8 R.li p. 374, 6. L. 1796. 12, 9.

» It. per L. 720 valuta di pezzi 150 da otto reali, che 10 per cento provengono da pezzi 1500 simili dal mese di ottobre 1668 — uno per introito come sopra, 8 R.li p. 150. L. 720.

» It. per L. 38, 8 valuta di pezzi 8 da 8 reali per il pedaggio di un anno, uno per introito 8 R.li p. 8. — L. 38, 8.

» It. per L. 15840 valuta di pezzi 3300 da otto reali pigione dell’anno cominciato al 1. Novembre 1668 da finirsi per tutto ottobre 1669 uno per introito R.li p. 3300 L. 15840 ».

In quest’anno onde i conii delle monete battute nella zecca di Ronco avessero grazia e leggiadria, il Marchese Napoleone faceva venir da Roma l’incisore Giovanni Hamerano, figlio di Alberto, che li lavorasse.

I patti furono stipulati con atto rogato il 6 gennaio 1669