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Il signor Conte Montenuovo più volte lodato possiede cinque varietà di questo ducatone o scudo, delle quali mi mandò la descrizione. La diversità è riposta nelle lettere e rosette che le dividono.

I. Due rosette sotto il busto, e dappertutto rosette, ma mancano dopo tass.

II. Due rosette sotto il busto. Nel diritto rosetta dopo ogni parola, ed una stelletta dopo tass. Nel rovescio non vi è rosetta dopo confvndit.

III. Due rosette dopo il busto, dappertutto rosette, ma dopo tass. punto; e punto pure innanzi philippvs *

IV. Due rosette sotto il busto. Dopo confvndit grande rosetta. Dopo tass e avanti philippvs stellette. Mentre nel I, II e V il campo è libero.

V. Due rosette sotto il busto. Dopo tass grande rosetta. Buco nell’o di comes che corrisponde al rovescio avanti la parola confvndit.

Il Madai scrive esservene una varietà con un tronco d’albero invece dell’uomo atterrato sotto il cavaliere. Io sono d’avviso che la conservazione cattiva della moneta abbia spinto quel diligente e dotto Numismatico a cambiare in tronco l’uomo caduto.

XXXVI. Assai più raro dei due ultimi descritti è lo scudo o ducatone delineato nella tavola XXI, numero 3. Esso esiste nella Biblioteca della R. Università di Genova, ed ha il diametro di millimetri 41, il peso di grammi 30,800, e l’argento è del titolo 900. Dal diritto vedesi il mezzo busto del Conte rivolto a destra con testa assai grossa coperta di capelli corti ed arricciati, baffi e moschetta al mento. Il collo è nudo. La corazza è romana ed assai ornata. Una testa di leone campeggia sulla spalla, ed il manto pende