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pars . mea . devs . in . æternvm. Nel rovescio non vi è che l’iscrizione seguente in una cornice distribuita in cinque righe: fer . imp sem . avg . phi . spa comtas fel . per, cioe: Ferdinando Imperatori Semper Augusto, Philippus Spinola Comes Tassaroli felicitatem perpetuam. L’a ch’è dopo sp non spiegasi perché non ha senso. L’esemplare di Vienna ha logoro il t della quarta linea tas, e perciò as diede il Tratner pubblicandolo.

N. XXVII. Un altro ongaro, fiorino o zecchino è quello che vedesi al num. 4 della tavola VI. Esiste anch’esso nella Biblioteca del Re in Torino, ed ha il peso di grammi 3,400, come il precedente, diametro minore, cioè di soli millimetri 22. Anche dell’esemplare di Vienna ho sotto occhio il calco, non dissimile da quello di Torino, come può vedersi dal volume Monnaies en or, ove fu pubblicato. Ha nel diritto l’iscrizione ch’è nel rovescio della precedente: fer . imp sem . avg phi . spa com . tas fel . per distribuita in cinque righe, e collocata in una cornice. Al rovescio vedesi una rosa sullo stelo con due foglie dentro una corona d’alloro, colla leggenda in * odorem * cvrrvnt * qvi * dili * * * Invece di punti trovansi dappertutto delle piccolo rosette.

N. XXVIII. Un pezzo assai raro da due doppie in oro è quello inciso al num. 1 della tavola VI, e serbasi nella già ricordata collezione di S. M. il Re in Torino. Ha il diametro di millimetri 31, ed il peso di grammi 13,060. Nel diritto è il mezzo busto del Conte rivolto a destra con lunghi capelli, baffi e moschetta, vestito di corazza assai ornata, con testa di leone sul braccio. L’epigrafe è philippvs * comes * tass * Nel rovescio vedesi l’immagine di un gesuita legato colle mani indietro ad un