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L’iscrizione è forse per errore male impressa nel modo seguente svs. (colle lettere rovesciate) tvvm qc.xv q presidivm.

Simili molto a questo scudo di Tassarolo sono quelli di Masserano dell’epoca; uno è impresso nella Tariffa del 1633, pag. 199, ed e della bontà di denari 5 e grani 8. Tutti sono contraffazioni del ducatone di Mantova stampato a pag. 99 dell’Ordonnance del 1615 e nella Tariffa d’Anversa del 1633 pag. 199. Il C. XV ch’è nel basso della moneta imita il B. XVI ch’è in quella di Mantova. Gli scudi di Masserano portano scritto B. 12.

N. XVI. Il quarto di scudo ch’è al num. 4 della tavola IV esiste nella raccolta della R. Università di Genova. L’argento è del titolo 700. Ha il diametro di millimetri 30 e pesa gr.i 6, 500. Nel diritto presenta l’immagine del Conte nella stessa guisa ch’è nello scudo descritto, e l’iscrizione avgvstinvs . spin . comes . tass * Al rovescio l’aquila bicipite colla fascia dello stemma austriaco nel mezzo, e l’iscrizione virtvte caesarea dvce.

Il Conte Montenuovo, più volte lodato, possiede tre varietà di questa moneta. La prima ha dopo spin un t; la seconda battuta a martello ha lettere e punti raddoppiati. La terza ha dopo tass una stella * invece del punto, ed e descritta dall’Appell, vol. III, parte II, Vienna 1834, pag. 1036, n. 3632.

Nei Manoscritti inediti di Guid'Antonio Zanetti, che serbansi nel Gabinetto numismatico di Brera, tom. II, IX Zecca Tassarolo, è riportato un quarto di scudo uguale nel conio ai già descritti e con questa leggenda nel diritto: avgvstinvs . pin . comes . tass, e col solito impronto, e leggenda al rovescio. Egli aggiunge che stava