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Ferrara del 2 agosto 1612 nella quale si dà corso ad una moneta d’argento di Tassarolo nel modo seguente: Moneta del Conte di Tassarolo, da una parte l’impronta del Conte armato, e dall’altra un’aquila con due teste, ed in mezzo all’aquila un’arma d’Austria L. 2, 13, 11.

Le diverse tariffe di Anversa e le molteplici ordinanze per il corso delle monete stampate in Francia nel secolo XVII danno il valore di varie monete di Tassarolo, ed io l’accennerò come verrò di mano in mano descrivendo le monete delle quali in quegl’importanti lavori è parola.

Nè il Muratori, nè il Carli parlano della zecca di Tassarolo, nè so intendere come sia stata dimenticata da quegl’insigni eruditi.

Nel Catalogo delle monete d’oro del Museo Imperiale di Vienna stampato colà nel 1769 trovansi incise sette monete di Tassarolo, ed altre cinque veggonsi nel Catalogo delle monete d’argento del predetto Museo stampato anche nel 1769, e nel supplemento che vide la luce nel 1770, e tutte le indicherò nella Serie seguente.

Voglio pero avvertire sin d’ora che un grave errore fu commesso in quella preziosa opera, creando due Filippi Conti di Tassarolo, mentre non ve n’ebbe che uno. Quello che dassi per primo, e che dicesi fils d’Ambroise Spinola Duc de St. Severin, et Premier Marquis de los Balbazès et de Jeanne Basadonna mort en 1659 non fu mai Conte di Tassarolo, ed anzi non apparteneva al ramo degli Spinola di Luccoli, ma a quello di S. Luca come può vedersi dall’opera già citata dal Battilana2. Le monete

  1. Borelli, opera citata, pag. 176.
  2. Vedi Battilana, Famiglie Nobili di Genova, vol. II, pag. 3.