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fungentes et functuros, sublata eia, et eorum cuilibet quavis aliter radicandi, et interpretandi facultate, et auctoritate iudicari, et definiri deber, ac irritum, et iuane si secus super bis a quoquam quavis auctoritate scienter, vel ignoranter contingerit attentari non obstantibus constitutionibus, et ordianationibus apostolici ac quatenus opus sit dictae camerae aliisque quibusvis etiam iuramente, confirmatione apostolica, vel quavis firmitate alla roboratis statetis, et consuetudinibus, privilegiis, quoque indultis et litteris apostolicis in contrarium praemissorum quomodolibet concessi, confirmati, et innovati; quibus omnibus, et singulis illorum tenores praesentibus proplene, et sufficienter expressi, et ad verbum inserti habentes illis alias in suo robore permansuris ad praemissorum effertum hac vice dumtaxat specialiter, et expresse derogamus caeterìsque contrariis quibuscumque. Datura Romae apud sanctam Mariam Maiorem sub annulo Piscatori die vigesima octava martii millesimo sexcentesimo septuagesimo tertio, pontifìcatus nostri anno tertio.

I. G. Slesius.


Retro

Dilecto mio nobili viro Iacobo de Puteo Principi

Castri Cisternae Astens. seu alterius diaecesis.


III.


Dispacci di Francesco Priuli, ambasciatore della repubblica di Venezia presso il duca di Savoia, diretti al doge Marino Grimani, relativamente alla contraffazione dei sesini veneti fatta nella zecca di Frinco.

(Biblioteca di S. Marco in Venezia).

1603 — 1604


Serenissimo Prencipe

Hoggi solamente mi sono capitate le lettere della Serenità Vostra di tredici del corrente, mandatemi dal sig. secretario Pauluzzi per pedone a posta, per il quale anco rispedisco le presenti, acciò quanto prima restino l’EE VV. informate delle qualità del feudo di Friuch, il quale è sotto Asti discosto da questa città vinticinque miglia in circa, che altre volte era imperiale, et da un anno in qua, o poco più, s’è dato conditionatamenle al sig. duca. Sono patroni di esso li signori Giulio Cesare, Antonio, et Hercole di casa Mazzetta, et a vicenda un anno per uno comandano. Stampano monete con il loro marco, et nome d intorno, fabricando particolarmente mezzi scudi, et quarti, la lega de’ quali essendo stata rappresentata a S. A. per poco buona, fu questi giorni adietro il signor presidente Osasco per riconoscerli, et riferì di averli trovati di mediocre conditione, affermando che non stampavano altra moneta, ma però in ciò non si può haver certezza alcuna, perchè l’andata del presidente fu assai palese, onde