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In un’altra (T. V, N° 44) Il leone è uguale a quello dei sesini legittimi, ma la leggenda attorno è SANTVS MARCEL VS, e dalla parte della croce ha SANTA . MARIA . FRI.
Nell’ultimo (T. V, N° 45), uguale nel tipo al veneto, varia nella leggenda da esso in ciò, che da ambi i lati evvi S . MARCELLVS . P . M . per Protector meus.
Il signor Lambros di Atene, che aveva acquistato l’intero ripostiglio di questi sesini, favorendomi la descrizione d’una gran quantità di tali contraffazioni, ve ne aggiunse due che non saprei dire a quale zecca possano appartenere, e che ora io pure do, sperando di far cosa utile alla scienza, e così eccitare i raccoglitori a studiarli, onde scoprire chi fossero questi che osarono improntare il loro nome sopra monete false.
Uno di essi ha scritto FRANCESCO TIBERTI dal lato del leone e della croce.
L’altro dalla parte del leone ha DOMENICO TIBERTI, e da quello della croce FRANCESCO TIBERTI.
INCISA.
Nell’anno 1832 il Gazzera pubblicava un danaro imperiale d’Incisa1 da me comunicatogli, ed altro veniva dal S. Quintino edito nel 18472 a quello in molte parti simile, e sul quale leggendosi da un lato nel campo le lettere I . P . R . T . disposte in forma di croce (come in moltissimi danari imperiali minuti italiani del XIII e principio del XIV secolo vedesi) per Imperator, ed attorno OROMANORV, confondendo le due distinte parole, ne formò IMPERATOROMANORV, e così cadde in errore probabilmente per essere male riuscito il calco che aveva ricavato sull’originale moneta, come ora dimostrerò dandone nuovamente l’impronto, ma esattamente tolto sopra altro esemplare. In questi (T. V, N° 46) le lettere attorno al campo sono così disposte O . ROMA . . . RV", e