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partito che tormentava Roma, e messo in prigione, nel settembre dello stesso anno vi venne strangolato.
Anche dalle sue monete appare il passaggio di questo pontefice dall’amicizia dell’imperatore Arnolfo a quella di Lamberto, leggendosi in un suo denaro (Tav. V, N° 10) da una parte ARNOLFVS IMP e nel campo in monogramma ROA per Roma, con sopra un globetto, e dall’altra in giro SCS PETRVS e nel mezzo in monogramma STEPHANVS, con sotto un globetto.
In un altro (Tav. V, N° 11) leggiamo da un lato LAMVERTO IMP, ed in mezzo al campo il monogramma di sopra, come è uguale all’antecedente pezzo il suo rovescio.
Come si è veduto nelle monete degli ultimi suoi antecessori, trovasi nei denari di questo papa una gran varietà nel peso, che il primo è di grani 24 ed il secondo di soli 18, ciò che prova la gran decadenza di questa zecca.
897.
Appena venne messo in carcere Stefano VI, che fu eletto a papa Romano, e ciò prima del finire dell’agosto dell’897, e di esso altro non possiamo dire fuorchè resse il pontificato incirca quattro mesi essendo mancato ai vivi nei primi di dicembre dello stesso anno.
Un bel denaro conosco di Romano (Tav. V, N.° 12), che pesa grani 23, ed ha da una parte LAMVERTO IMP e nel campo legato in forma di croce il nome di ROMA, e dall’altra SCS PETRVS con in mezzo in monogramma ROMANVS e sotto un globetto.
897-898.
Alla morte di Romano fu eletto dal clero e dal popolo a suo successore Teodoro, il quale sedette solamente venti giorni, che perciò sarebbe passato all’altra vita ne’ primi di gennaio dell’898.