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pubblicata da Pfister1. Pesa grani 17 cioè uno di più della napoletana, ed ha nel diritto in giro IOANNES PAPA ed in mezzo con un globetto sopra e l’altro sotto le tre prime lettere del nome della città dove fu battuta, cioè CAP, e nel rovesciò una croce su due gradini con attorno SCS PETRVS.

Secondo il Cinagli2 spetterebbe a questo pontefice quel denaro sul quale vedesi una figura tenente la spada ed un vessillo, sul quale copiandolo il Garampi3 lesse le due prime lettere del nome di Giovanni, ma noi abbiamo già veduto spettare esso a Leone III, non essendo IO ma LEO che vi è scritto.


MARINO I

882-884.


Marino arcidiacono della Chiesa romana venne eletto e consecrato pontefice sul finire dell’882, senza che ci consti dell’approvazione di Carlo il Grosso.

Continuando le vessazioni del duca di Spoleto verso lo stato della Chiesa, questo papa per porre un termine a questi mali invitò l’imperatore ad un abboccamento, il quale ebbe luogo a Nonantola, e secondo il concerto presosi, Carlo messo al bando quel duca, mandò per spogliarlo del suo stato con un esercito Berengario duca del Friuli, ciò che non potè egli che in parte eseguire per causa della peste che allora imperversava. Frattanto Marino verso il maggio dell’884 passava all’altra vita dopo un anno e cinque mesi di pontificato.

Un solo denaro io conosco di questo papa, il quale rimise in uso il tipo adottato da’ suoi antecessori prima di Giovanni VIII, ma introducendovi questa novità, che ove prima stava il nome dell’imperatore ora mise il suo, ed a luogo del monogramma papale collocò quello di Carlo, onde vi leggiamo nel diritto (Tav. V, N° 1) in giro MARINI PP, come per dire Moneta Marini Papae e nel mezzo legato in forma di croce il nome di ROMA, e nel campo del rovescio il monogramma KROLS per Karolus con attorno SCS PETRVS.

  1. Revue numismatique. Blois, 1849, pag. 245.
  2. Come avanti, pag. 5.
  3. Come sopra, pag. 167. N° XII.