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senza il suo assenso, venne con molta soldatesca in questa città causandole mille mali, ma essendo in quel mentre caduto gravemente infermo, la sua moglie ricorse a Nicolò, il quale subito recatosi al suo letto gli fece conoscere l’ingiustizia della sua condotta, onde Lodovico pacificato se ne ritornò nel suo regno, ed i due arcivescovi umilmente si sottomisero alla sentenza del papa.

Questo santo pontefice passò a godere la ricompensa dei giusti sulla metà di novembre dell’anno 867.

Due sono i denari che io conosco spettare indubitatamente a questo papa. Hanno ambedue lo stesso tipo (Tav. IV, Ni 4, 5), da una parte leggendosi in giro LVDOVVICVS IMP, e nel campo assieme legato in forma di croce il nome di ROMA; dall’altra poi col SCS PETRVS attorno hanno in mezzo un monogramma, che a prima vista pare debbasi leggere Iohannes, ma che ben esaminato si scorge avere la C, ed il nome di NICOLAVS, colla varietà nel N° 5 di un globetto nel campo. Questi due pezzi pesano, il primo grani 23 ed il secondo grani 21, il che prova sempre più la decadenza di questa moneta.

Il Vignoli1 ci dà l’impronta d’un denaro, che dice conservarsi presso Zaverio Scilla distinto nummografo papale, e che attribuisce a Nicolò, nel quale non leggesi nome d’imperatore, ma invece ha un tempio e Roma. Dall’altra parte col Scs Petrus ha un monogramma, nel quale forse per essere un po’ guasto, in luogo della lettera O mise però punteggiato in segno dubitativo una C per potervi così leggere Nicolaus, punti che il Muratori copiandolo ommise.

Questo pezzo che ci presenterebbe coll’assenza del nome di Lodovico una novità, la quale non si può spiegare conoscendo il carattere conciliante di questo papa, che se ebbe gravi dissapori coll’imperatore vediamo che subito anzi che contrariarlo, cercò di riconciliarsi seco, bene esaminato si vede avere il monogramma di IOANS con doppia e PA come distintamente vedesi disegnato in un codice vaticano, epperciò non può appartenere che a Giovanni X, come parlando di questo papa vedremo.

Il Cinagli2 ci descrive un’altra moneta uguale alla suddetta, e che dice venire pure accennata dal Vignoli del peso di grani 11, onde sarebbe un mezzo denaro, però io non seppi in quest’autore rinvenire che

  1. Come sopra, pag. 40.
  2. Come sopra, pag. 5.