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perchè anteriore all’epoca della quale trattiamo, troviamo che, dopo d’aver Narsete riacquistata l’Italia all’impero greco, tre sole zecche nella penisola vi lavorarono, cioè Roma, Ravenna e Napoli. Tacendo delle due ultime perchè estranee al caso nostro, vediamo che nella prima si batterono sino al secolo VIII monete nei tre metalli all’effigie e col nome di Giustino II, Tiberio Costantino, Maurizio Tiberio, Foca, Eraclio I e II, Costante II, Costantino IV e Giustiniano II 1.

La legge, a tenore della quale vennero esse lavorate, è quella stata prescritta da Anastasio nel 498, la quale ebbe vigore per alcuni secoli, quantunque soffrisse molte oscillazioni, cosa comune a tutti i sistemi monetari massimamente in tali tempi2.

Secondo questa legge adunque il soldo d’oro, da’ Greci detto statere, doveva essere a caratti 20 ed a pezzi 72 per libbra, e secondo Ramé de l’Isle, i cui calcoli riconobbi i più esatti, essendo la libbra composta di grani 6,048, il soldo doveva pesare grani 84, che osservai esatto meno la tolleranza di un grano in più od in meno in molti pezzi di Costantino V, Giustiniano II e Tiberio V.

Del soldo si coniò anche la metà detta semisse, del peso di grani 42, ma che raramente trovasi.

Così il tremisse ossia terzo di soldo di grani 28, il quale è piuttosto comune (Nota I).

Segue lo scrupolo, o gramma, di grani 21, e de’ quali quattro facevano il soldo.

La più piccola moneta d’oro che mai potei vedere effettiva, ma che doveva essere allora comune in commercio, come appare da atto del 564 3 era il silique, dai Greci detto keration, e dei quali sei abbisognavano per

  1. Saulcy, Classifications des suites monétaires Byzantines. Metz, 1836, 8° et atlas fol.
    Soleirol, Catalogue des monnaies Byzantines. Metz, 1853, 8°
    Sabatier, Iconographie d’une collection de 5000 médailles. S. Pétersbourg 1853, fol.
    Idem, Production de l’or, de l’argent et du cuivre chez les anciens. S. Pétersbourg, 1850, 8°
    S. Quintino, Delle monete di Giustiniano II. Torino, 1845, 4°
    Revue numismatique française. Blois et Paris.
    Ed altre opere.
  2. Dupuis, Dissertation sur l’état de la monnaie romaine. Mémoires de l’Académie des Inscriptions et Belles-lettres. Tome XXVIII, pag. 647, 4°
    Garnier, Histoire de la monnaie. Paris, 1819. Vol. II, 8°
    Sabatier, Notions générales sur la monnaie Byzantine. Revue numismatique. Paris, 1858, pag. 177.
  3. Zanetti, Nuova raccolta delle monete e zecche d’Italia. Vol. II, pag. 367.