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Luitprando traendo partito di questa irritazione della popolazione suddita dell’imperatore, recossi con un esercito nell’Emilia e nell’Esarcato, e s’impadronì di Ravenna. Quelli di Spoleto poi di suo ordine occuparono Narni ed il castello di Sutri nel ducato romano, ma che indi sulle preghiere del papa e grazia ai regali che gli inviò s’indusse a rilasciare; non volle però il re cedergli agli ufficiali greci, ma bensì ne fece dono alla Chiesa romana.
Intanto Gregorio dopo sedici anni di pontificato passati in mezzo a tanti affanni andò nel febbraio del 731 a godere il premio dovuto ai giusti, lasciando vacante la cattedra di S. Pietro.
731-741.
Nel mese che seguì a quello della morte dell’avantidetto pontefice venne eletto Gregorio III siriaco di nazione, il quale vedendo che i Longobardi ogni giorno fatti più audaci per l’impotenza degli esarchi e dei duchi greci, le loro scorrerie aumentavano, tutti i Romani come il suo predecessore tenendo a suoi figliuoli nulla tralasciò per la loro difesa, epperciò dopo provato che nulla poteva dai Greci sperare, scrisse nel 739 a Carlo Martello reggente il regno de’ Franchi e guerriero di gran rinomanza, chiedendogli aiuto contro i Longobardi1; ma pare che tale preghiera rimanesse senza effetto; chè troviamo Luitprando stesso venire sino a Roma e saccheggiare la basilica di S. Pietro, e se più oltre non procedè contro questa città, fu perchè invitato da Carlo andò in Provenza contro i Saraceni.
A proposito di questa lettera il Muratori 2 dice che il papa col popolo di Roma gli offerirono la signoria di detta città col titolo di console o sia di patrizio, appoggiandosi alle parole quas vobis ad regnum direximus, quando invece in essa è detto che gli manda le chiavi della confessione di S. Pietro quas vobis ad rogum direximus, formola come osservò il Troya 3 usata come in atto di preghiera, non già per offrirgli un regno, cosa assurda, e che ivi non avrebbe avuto senso alcuno.
Dopo questo fatto rimase il ducato romano tranquillo per quattro anni,