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Con Benedetto VII morto nel 984 ha termine la serie delle monete papali che è mio scopo di classificare e descrivere, dopo tal anno non avendosi più alcuna notizia di questa zecca per un secolo e mezzo.

Siccome però a questo lungo spazio di tempo due monete papali trovai appartenere, così credo di doverle alle altre aggiungere come supplemento, perchè battute prima di quelle del Senato e Popolo Romano, essendo una stata coniata nel secolo xi da Leone IX, e l’altra nel xii da Pasquale II.


LEONE IX

1049-1055.


Nella prima metà dell’aprile del 1049 venne eletto sommo pontefice Brunone vescovo di Tullo parente dell’imperatore Enrico III allora regnante, e che nella sua consecrazione prese il nome di Leone.

In questi anni i Normanni popolo semibarbaro, che aveva occupato buona parte delle provincie che formano l’attuale regno di Napoli, vessavano in ogni maniera non solamente quelle popolazioni, ma anche le finitime della Chiesa romana, le quali perciò si rivolsero al papa supplicandolo affinchè procurasse di metter fine a tante calamità.

Esso, avendo indarno avuto ricorso all’imperatore, troppo in sè confidando, con poche forze raccogliticce attaccò quelli avventurieri, che facilmente lo batterono e lo presero prigione, ma venerandolo come capo della cristianità lo lasciarono andar libero; però poco sopravisse a tal disgrazia, che mancò ai vivi nell’aprile del 1055.

Di questo pontefice si conosce un denaro del peso di grani 22 (Tav. X, N° 1), e che dal suo tipo non vi è dubbio che deve spettare alla zecca di Roma. Ha esso da un lato in giro HENRICVS IMP e nel campo su tre linee ROMANORV, e dall’altro SCS PETRVS attorno ad un quadrato nel quale leggesi su due linee LEO P., i quali due nomi di Enrico e Leone sono una prova che al Nono devesi tal moneta attribuire.