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84 Mitologia comparata.

foresta, ed in altri mille modi sfugge alla persecuzione della crudel matrigna, della strega, della rivale, del padre, dello suocero, del vile suo seduttore.

Noi abbiamo già veduto come per avere rivelato un segreto, per aver fatto sapere, per aver fatto conoscere ciò che doveva rimanere nascosto, Urvâçî e Purûravas, Apollo e Dafne, Amore e Psiche, la Belle et la Bête, Elsa e Lohengrin vengono divisi. Il ciclo delle novelline che svolgono il motivo principale contenuto nella storiella della Cenerentola è parallelo al ciclo delle favole e leggende che trattano degli amanti i quali s’occultano l’uno all’altro. Anche la Cenerentola s’occulta; il mito è sempre lo stesso; solo il motivo che il mito adduce talora per quell’occultarsi dell’eroina è un po’ diverso. Nella storiella della Belle et la Bête, la fanciulla non deve sapere chi si cela sotto le spoglie notturne d’una bestia; non deve dire ad alcuno com’essa vive; quando essa vuol rivelare altrui il segreto, la bestia si ammala e muore, ma risorge poi dalle sue spoglie un giovine principe bellissimo. Così Purûravas perde Urvâçî appena gli si rivela, nella leggenda vedica; Dafne cui Apollo si rivela, Psiche che scopre Amore, Elsa che rivela il segreto di San Graal rimangono al sole e dolenti. La forma misteriosa, notturna dell’eroe, o dell’eroina solare non deve essere rivelata ad alcun mortale; appena que’ segreti amori del cielo si scoprono, gli amanti si perdono l’uno per l’altro. Questo è un aspetto frequente del mito. Ma il mito si rappresentò pure la forma scura, la forma tenebrosa che assume nella notte