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64 | Mitologia comparata. |
sahasrag’t. Da questo concetto quasi materiale del mito, la riflessione trasformò Agni in simbolo della luce divina, della luce immortale, della eterna beatitudine. Nella figura stessa dell’indiano Agni si potrebbero dunque facilmente riscontrare tutti i gradi della evoluzione, per la quale si compose in Grecia la stupenda leggenda di Prometeo; se non che nell’India, mancò il soffio potente dell’arte, che accogliesse, coordinasse le sparse nozioni mitiche, e in una sola persona splendida e vivace desse unità ideale ai vari concepimenti mitici. I varî miti indiani relativi ad Agni, il fuoco rimasero, per la massima parte, dispersi nelle loro forme elementari. Questa permanenza del mito indiano nelle sue prime forme è ora per noi sommamente istruttiva, poichè ci permette distinguere i varî elementi primitivi che concorsero probabilmente alla formazione della leggenda ellenica di Promoteo, a plasmar la quale era necessaria l’opera di un popolo scultore come il Greco, che immaginò anzi Prometeo creatore dell’uomo e della donna in Flegia, come il primo degli scultori. Ed ora, se vi piace, terminiamo l’esame del dramma di Eschilo.
Le ninfe oceanine fatte anche più pietose nell’udire il racconto di Prometeo, vorrebbero mutar discorso, temendo che, per alcuna sua colpa, Prometeo paghi quel fio, e che il ricordo di quella colpa sia per cagionargli soverchia amarezza. Ma Prometeo non sarebbe per noi così grande se egli fosse soltanto una vittima, e non un eroe del sacrificio, se egli non avesse osato sacrificarsi per gli uomini, già pur prevedendo l’orri-