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Il fuoco. 55

vedici Bhr’igu; Flegyas o Flegys sembra pure essere stato il nome del primo uomo in Grecia, ossia di quel Prometeo che rapì il fuoco generatore come il vedico Bhr’igu. Così il primo uomo creato in Flegia, la ferula di Prometeo, e Prometeo, che sovra di essa porta dal cielo alla terra il fuoco, appaiono una triplice forma dello stesso mito ellenico, che trova una perfetta corrispondenza ne’ miti vedici. In quanto poi il raggio solare, il fuoco solare, o il fulmine penetrano l’albero, da prima in cielo, poi sulla terra, in quanto si trasse dal legno il fuoco, si suppose pure che quel fuoco vi fosse disceso dal cielo con virtù generativa, onde ebbero principio le numerose credenze indo-europee intorno agli uomini generati dal ceppo, dal tronco degli alberi, nelle selve, intorno agli alberi cosmogonici, antropogonici, de’ quali le feste scandinave e germaniche intorno all’albero natalizio per la nascita di Gesù Bambino, e del nuovo sole che nel solstizio d’inverno fa allungare i giorni, sono ancora una vivace e poetica reminiscenza. Ma io non posso qui in brevi pagine esporvi il contenuto di tutto un libro dottissimo di Adalberto Kuhn, che tratta, per l’appunto delle origini mitiche del fuoco. Mancandovi per ora il filo di Arianna per muovere nell’intricato labirinto dei miti, io temerei d’affaticare soverchiamente la vostra attenzione citandovi, ad una ad una, tutte le immagini mitiche alle quali diede occasione il fuoco negli inni vedici, e tutti i minuti riscontri che si potrebbero fare a quelle varie immagini nella serie infinita delle tradizioni indo-europee. Credo invece, perchè mi pare che