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52 | Mitologia comparata. |
origine e sede del mito, delle due correnti mitiche le quali concorsero a formarlo.
Nella leggenda cosmogonica indiana si finse che l’ambrosia celeste fosse nata agitando nell’oceano celeste un gran monte, cui Dei e serpenti facevano muovere con un gran serpente avvolto a guisa di fune intorno al Monte Mandara, o Manthara, parola che vale propriamente l’agitatore. Questo concetto mostruoso, colossale della creazione del mondo, ossia dell’ambrosia, principio della vita universale, era stato inspirato agli Indiani dal vedere in qual modo sulla terra si faceva il burro, cioè facendo girare un bastone entro il latte. In un modo analogo si produceva pure il fuoco cioè facendo passare un bastone nel buco d’un legno sottoposto ed agitandolo o pure fra i buchi di due legni congiunti, che stropicciandosi insieme dovevano accendersi. Anche nel cielo si suppose che l’ambrosia ed il fuoco si producessero con un simile processo, cioè per mezzo di un pramantha, di un bastone colossale, agitatore, generatore del liquore ambrosiaco inebbriante e del fuoco vitale, che stavano in germe nascosti nella caverna celeste. Il prof. Kuhn dimostrò che la radice indiana manth non significa soltanto agitare, ma strappare, levar via; onde il pramantha, bastone agitatore del fuoco, dovette essere concepito come un bastone rapitore del fuoco. Nella lingua greca la parola manthanô acquistò la stessa estensione di significato, onde il bastone che accende il fuoco si identificò molto facilmente con la ferula che rapisce il fuoco, e poi divenne la ferula del rapitore