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Al prof. Antelmo Severini. |
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esso non esiste ancora; per essere compiuto, dovrebbe riuscire molto esteso; e un manuale, che suppone sempre un compendio, è più difficile a farsi che un ampio trattato, fin che questo trattato non esiste. Io non ho dunque la pretesa di avere scritto un manuale così desiderato e desiderabile, e però d’aver superata questa difficoltà. Ma, invitato a tenere alla Società d’Orticoltura di Firenze una conferenza sui miti e le leggende che si riferiscono alle piante, e alla Società Promotrice dell’Istruzione della Donna presso la Scuola Superiore Femminile di Roma quattro conferenze intorno ai miti che si riferiscono al cielo, all’acqua, al fuoco, agli astri, con tale opportunità, esposi alcune delle principali idee che mi paiono governare il mondo de’ miti indo-europei. Essendomi finalmente sembrato che si possa rintracciare anche ne’ miti africani una origine âria e probabilmente indiana, ed avendo espresso un tal dubbio in un articolo che pubblicai nella Nuova Antologia intorno ai miti degli Zulù, non mi parve superfluo il soggiungere alle cinque conferenze di mitologia comparata popolare quel breve scritto intorno alle tradizioni esistenti presso gli Africani del Capo. Con tutto questo libretto poi, parmi che riuscirò forse a indicare in modo abbastanza chiaro e vivace l’oggetto proprio degli studii di mitologia comparata, in Italia, che, pur dopo i dotti saggi sull’Hermes e sull’Alceste del professor Kerbaker,