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46 Mitologia comparata.

nante e fulminante, si immaginò che Indra facesse scoppiare il fuoco, ossia il fulmine, muovendo una montagna contro l’altra, ossia una nuvola contro un’altra nuvola.

Il fuoco nasce in modo diverso, onde pure il nome di Bhûrig’anma, di molti nascimenti, dato nel Rigveda al Dio Agni. Agni si chiama pure nello stesso Rigveda, viçvarûpa ossia onniforme, per la sua gran capacità di mutar forma. In un dotto libro recentissimo del dottor Schwartz (uno degli illustri fondatori della mitologia comparata) sopra le nuvole, il vento, il fulmine ed il tuono, noi troviamo descritta una trentina di forme diverse con lo quali nella mitologia popolare, venne raffigurato il fulmine che le nuvole acquose fecondano.

Fulmina gignier e crassis alteque putandum est
Nubibus exstructis

cantava Lucrezio, onde noi ci spieghiamo ancora ad evidenza come gli inni vedici celebrassero il fuoco, il Dio Agni qual nato nelle acque, qual figlio delle acque. Figurato del resto tutto il cielo come un mare ondoso, poichè da quelle onde emergono tutti gli astri celesti e le aurore mattutina e vespertina, era naturale il supporre che quelle acque celesti potessero alimentare il fuoco, che gli Dei vedici andassero a cercare il fuoco nascosto nelle acque, il che val quanto dire che essi uscirono dalle acque, poichè il fuoco, il Dio Agni si identifica con quasi tutti gli Dei, che partecipano della sua natura luminosa, infuocata. Secondo la leggenda vedica, Agni si nasconde