Pagina:Mitologia-comparata.djvu/49


L’acqua. 41

e Prometeo nella greca; l’acqua cosmogonica, l’acqua generatrice, diventa, nella leggenda del diluvio, un’acqua rigeneratrice, un’acqua lustrale. Le lustrazioni con l’acqua divennero quindi popolari a quasi tutta l’antichità. Sopra questa credenza antichissima si fonda puro lo splendido rito cristiano del battesimo. Come l’indiano faceva da tempo antichissimo abluzioni nei suoi sacri fiumi, nei suoi sacri stagni, sperando mondarsi da tutte le colpe, così apparve in Giudea Giovanni il battezzatore che dovea nelle onde del sacro Giordano battezzare il figlio di Dio fondatore della religione cristiana. L’antico culto dell’acqua trovò una nuova e più splendida e più spirituale consecrazione nel Cristianesimo. L’acqua del Battesimo non deve ora più dar vigore alle membra del fanciullo, ma mondarlo dal peccato originale, pel quale egli è mortale, ed assicurargli la sua parte d’immortalità. L’acqua diventò non solo la purificatrice de’ corpi, ma molto più quella delle anime. Chi riceve il Battesimo e intende il senso riposto del sacramento, si purifica e diventa degno di salir poi al Regno immortale de’ Beati. Il rito cristiano non solo non contraddice all’antico mito delle acque generatrici e rigeneratrici, all’antico culto delle acque lustrali, ma lo purifica, lo idealeggia, ne fa una nuova credenza più spirituale. Negli antichi monumenti cristiani trovansi perciò spesso rappresentati i seguenti soggetti: Adamo e la creazione, l’Arca di Noè, Giona, Arione ed il delfino; sono tutte rappresentazioni nelle quali si vide, senza dubbio, dai primi artisti cristiani ed agiografi una grande affinità con la