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38 Mitologia comparata.

Il giorno dopo, per tempo, i gandharvi gli accordarono un dono; ma quando egli ebbe detto: «Possa io diventare uno di voi», essi risposero: «Il fuoco sacrificale, per grazia del quale l’uomo potrebbe diventare uno di noi, non è ancora noto all’uomo.» Allora essi iniziarono Purûravas ai misteri del fuoco sacrificale; quando egli ebbe compiuto il sacrificio, divenne uno dei gandharvi.» Ed ecco, in qual modo un mito si concatena con un altro. Noi abbiamo qui già la nozione d’una pena inflitta per aver rivelato ciò che doveva rimaner nascosto; e si accenna pure, nel fine della leggenda, al fuoco, del quale conoscendo il segreto, l’eroe Purûravas diventerà un immortale. Questo primo mortale, che conosce il mistero del fuoco nel mito indiano, non vi suscita egli già prontamente al pensiero l’immagine di quello stupendo ellenico Prometeo rapitore del fuoco agli Dei? I vedici gandharvi, che emergono dalle acque celesti, insegnano il mistero del fuoco a Purûravas. Vedremo nella prossima conferenza, come, secondo i poeti vedici, il fuoco sia nato dalle acque e quali altre relazioni coi miti indiani abbia il mirabile mito ellenico sull’origine del fuoco. Ora, se nelle acque, ossia nell’elemento meno combustibile la fantasia popolare suppose pure che siasi acceso il fuoco, qual meraviglia che essa abbia veduto in esse naufragarsi e salvarsi eroi solari, generarsi gli Dei con l’ambrosia che li fa immortali, animarsi gran parte di quel mondo fantastico che diede vita alla prima poesia popolare ed alle prime epopee? Qual meraviglia che noi contempliamo ora l’oceano celeste altri-