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36 Mitologia comparata.

anche Purûravas può salire al cielo. Il mito è evidentemente solare. Appena il sole si lascia vedere, l’aurora scompare; ma il sole può di poi salire al cielo. Così Apollo insegue Dafne: Dafne scompare in una pianta d’alloro; Apollo trionfa nel cielo. Nel Rigveda il mito accenna già a divenir leggenda; nel Çataphata Brahmana abbiamo già una leggenda intiera, la quale suona così: «Una apsarâ o ninfa celeste chiamata Urvâcî amò l’eroe Purûravas figlio d’Ida, e, trovandolo, gli disse: «Abbracciami tre volte al giorno, ma non mai contro il mio volere, e ch’io non ti vegga mai senza le tue vesti reali.» Così ella visse a lungo con lui. Allora i suoi primi amici celesti, i gandharvâs dissero: «Quella nostra Urvaci da lungo tempo rimane fra i mortali; facciamola tornare. Dove Urvâçî e Purûravas abitavano, vi era pure una pecora con due agnelli. I gandharvi ne rapirono uno.» Allora Urvâçî disse: «essi mi pigliano ciò che mi è più caro, come se io vivessi dove non c’è un eroe, e nemmeno un uomo.» I gandharvi rapirono anche il secondo agnello, ed essa ne fece ancora rimprovero allo sposo. Allora Purûravas guardò e disse: «Come mai il luogo ove io abito può esser privo d’un eroe o d’un uomo?» E per non perdere tempo nel cercare i propri abiti, si levò com’era. Allora i gandharvi fecero splendere un raggio, e per quel raggio, come se fosse di giorno, Urvâçî vide suo marito senza le vesti regali. Allora essa scomparve; «ritornerò» disse, ed andò via. Allora egli pianse l’amica perduta e si ritrasse presso il Kurukshetra. Trovasi colà un lago chiamato