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L’acqua. 35

per lo più questo stalliere ha la fortuna di toccare il cuore della bella figlia del re, la quale conoscendo i segreti paterni, giuoca per lui e lo aiuta a far fortuna: la novellina termina spesso con le nozze dello stalliere con la figlia del re. Voi ricordate pure che Ercole spazza le stalle di Augias. Ora voi avete potuto dal mito vedico trasparentissimo intendere qual è il significato originario mitico della nostra umile novellina popolare, e riuscirete, almeno per questo esempio, a sentire una parte di quella attrattiva che possono avere per noi la ricerca delle novelline e lo studio della mitologia comparata. Ma, poichè un fiore ed una rondine non fanno, come si dice, primavera, e un solo esempio potrebbe non bastare a convincervi, avendovi poco innanzi rammentato il nome di Lohengrin, e richiamata la sua leggenda ad un antico mito indo-europeo, debbo aggiungervi che essa appartiene pure al gran ciclo delle favole e leggende, delle quali la forma più luminosa e più poetica è rappresentata dal duplice mito ellenico di Apollo e Dafne, d’Amore e Psiche, la forma più popolare dalla novellina francese La belle et la bête, la forma più antica dal mito vedico degli amori dell’eroe tonante divino Purûravas con la ninfa od apsara Urvâcî. In un inno vedico a Urvâçî, propriamente la larga che s’avanza, una specie di Pr’ithivi celeste, dice di sè medesima: «io arrivai come la prima delle aurore.» Nello stesso inno, lo sposo di lei, quando essa gli sfugge, la chiama aurora e donna crudele; essa lo consola promettendogli un figlio di nome l’asishta, cioè il luminosissimo; per merito del figlio,