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26 Mitologia comparata.

mondo, sopra il quale la nave di Manu, il primo uomo, rigeneratore degli uomini, il Noè indiano si salva dal diluvio. Posto che il cielo divenne un oceano, in quell’oceano s’immaginò ora che il sole naufragasse, quando cadeva la sera, ora che fosse accolto in una nave misteriosa e salvato per divino intervento. Del naufragio dell’eroe solare e del suo miracoloso salvamento sono numerose le figure mitiche, non pur nella tradizione indo-europea, ma ancora nella semitica, ove Noè che si salva nell’arca, Mosè salvato dalle acque del Nilo, Mosè che attraversa il mar Rosso, Giosuè che attraversa il Giordano, rinnovano lo stesso portento. L’equivoco tra il mare ed il fiume non è soltanto biblico, ma anche vedico. Nella lingua vedica la voce sindhu significa fiume e mare. Il Dio Indra attraversa non uno ma novantanove fiumi; l’eroe solare Bhug’yu caduto nell’oceano inondante è liberato dai due eroi Açvini, i Dioscori indiani, sopra una nave dai cento remi, sopra un carro tirato da volanti cavalli. Come Castore e Polluce sono figli di Giove cigno, ossia nati dall’uovo di Leda fecondato da un cigno, così i due fratelli vedici gli Açvini appaiono talora tirati da cigni luminosi, ossia essi stessi sono personificati dal cigno, come il Lohengrin della leggenda di San Graal, che naviga misteriosamente sulle acque tirato da cigni. Lohengrin è anch’esso una figura mitica dell’eroe solare, che la leggenda medievale ha poi svolta poeticamente, e di cui il genio di Riccardo Wagner ha così bene espresso il carattere misterioso e come divinato e il riposto senso mitico. Quante