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Il cielo. 21

la stessa immagine delle stelle che scrivono sulla carta del cielo, per mostrare che non bastano ad esprimere l’amore o le pene d’amore. I canti inglesi trasferiscono pure l’immagine dal cielo alla terra come i canti italiani, ed uno di essi se la piglia pure come il poeta Adolfo contro le frodi delle donne. Ecco dunque in qual modo una semplice immagine, inspirata forse a qualche poeta giudaico da un solo motto biblico, potè trasformarsi in espressione mitica, e, viaggiando in occidente, diventar popolare, anche in mezzo a popoli di stirpe indo-europea. Impadronitisi ora il popolo di quella immagine, essa lo può moltiplicare senza fine, ed anche alterarla, mescolandola con altre immagini di fonte ariana. Onde voi vedete bene da questo solo tenue, minimo indizio, quanto vario e complicato sia il mondo mitologico, e come, a rappresentarvelo degnamente ed intiero, dovrei invocare davvero anch’io un foglio largo quanto il cielo e non metterei come faccio qui pur troppo, un po’ di nero sul bianco, ma rapire da prima la penna d’oro alle stelle, poi tuffarla nelle onde rosee dell’aurora e narrare quindi sul foglio azzurro del cielo ad una ad una le mirabili ed infinite glorie degli Dei.