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16 Mitologia comparata.

dra tonante nella nuvola, ove fa le sue grandi magie e si fabbrica armi formidabili. Ma Indra, nel cielo non combatte soltanto; come Giove, indulge egli pure agli amori; il padre del cielo, il signore del cielo, Indra, ama specialmente l’Aurora, che come figlia del cielo duhitar divas verrebbe ad essere sua figlia. Il mito dimentica spesso la parentela d’Indra con l’Aurora; e però non vi è quasi più nulla di mostruoso ne’ loro amori. Per lo più Indra protegge l’Aurora e la benefica; quando la perseguita, l’Aurora assume essa stessa un aspetto maligno, perverso, quasi demoniaco, come l’eroina dei Nibelunghi, come la Medea, la Circe, le Amazzoni elleniche, e sotto un certo aspetto anche la Pallade che diviene quasi una rivale guerresca di Marte e del padre Zeus. Allora Indra appare veramente come perseguitatore della propria figlia, di cui distrugge, egli stesso, combattendone il carro, facendolo piombare nelle acque, come il carro di Fetonte precipita nelle acque eridanie. Ma, in quanto Indra ama l’Aurora, in quanto l’Aurora prende pure nel Rigveda il nome di Sitâ, noi abbiamo in questa Sitâ vedica una figlia del cielo, una duhitar divas; quando pertanto leggiamo nel Râmâayana che l’eroina Sitâ è la figlia di G’anaka, propriamente il generatore, e della Pr’ithivî, non pensiamo al solco terrestre, ma al solco luminoso celeste, solco che fa il Dio Indra attraversando col suo timone tre volte il corpo infermo della fanciulla Apâlâ, perchè la sua pelle che era scura diventi chiara, all’Aurora, che Indra rende, dopo le sue battaglie contro il mostro della tenebra, nuova-