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14 Mitologia comparata.

che una volta cielo e terra formavano una sola sostanza. Noi sappiamo ora infatti che Dyu e Pr’ithivî sono l’uno il cielo luminoso, l’altro, in origine, il cielo vasto, e che Ouranos e la Gê, madre universale, sono pure il cielo e la terra celeste, ossia una duplice figura, maschio e femmina, del cielo. La prima fecondazione dell’essere animato si fece nel cielo, ove nacquero pure Dei, animali, piante e pietre preziose; poi nello stesso modo, si immaginò che venissero fecondate sulla terra tutte le creature umane, come cantò Lucrezio:

 Denique cœlesti sumus omnes semine oriundi;
 Omnibus ille pater est, unde alma liquentis
 Umoris guttas mater cum terra recepit,
 Feta parit, nitidas fruges, arbustaque laeta
 Et genus humanum.

Il culto de’ fratelli Arvali si fonda principalmente sopra il carattere sacro attribuito alla terra produttrice di tutti gli alimenti. Ma questo culto non poteva certamente essere primitivo; esso era specialmente proprio de’ Romani cioè di un popolo pratico, il quale guardava certamente molto più alla terra che al cielo, così che quasi tutte le sue feste religioso erano pure feste agricole. Che se non si dimentica quanto lasciò scritto Tacito de’ Germani, i quali onoravano essi pure come loro madre comune Ertha, la terra che interveniva, dicevasi, come Dea nelle faccende umane; per questa sua stessa qualità di Dea, rimarrà lecito supporre che la terra, alla quale essa presiedeva, fosse una terra ideale, fantastica, lon-