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146 | Mitologia comparata. |
volta; dopo di che gli si prepara una specie di parrucca.
I fanciulli Ovaherero sono spesso, come i principi, fidanzati fin dalla loro nascita. Generalmente, il fidanzato non deve, fino alle sue nozze, conoscere nè la sua sposa, nè la madre della sposa. Il fidanzato non fa regali alla fidanzata; ma le dà solo un contrassegno del patto scambiato, che per lo più è un anellino di ferro, il quale la fidanzata porta fino al giorno del matrimonio, attaccato al suo grembiale. Restituendosi dai parenti della sposa quel contrassegno, si considera come annullato il matrimonio. Una simile consuetudine si osserva pure negli usi nuziali di alcune provincie subalpine.
Seguono informazioni sugli usi nuziali, funebri, sepolcrali, sacrificali; ma singolarmente importanti mi paiono quelli che riguardano i Mani, ne’ quali gli Ovaherero hanno fede, e la prosecuzione della vita dopo la morte. «Le usanze religiose e le cerimonie degli Ovaherero, scrive il signor Palgrave, son tutte fondate sulla credenza che il morto continua a vivere e che esso continua ad avere un gran potere sopra la terra ed influire sopra la vita e la morte dell’uomo.» Un tale potere è specialmente attribuito a quelli che furono grandi nella vita e che dopo morte diventano ovakuru, ossia Patres.
Noi non finiremmo, proseguendo in queste indagini di trovare occasione di riscontri fra le credenze de’ popoli africani e quelle de’ popoli indo-europei; e il nostro stupore sarebbe veramente grandissimo, se potessimo supporre che