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142 Mitologia comparata.

minare da essi ben dodici Dei. Il primo è Relabepa, il padre di tutte le forze, formidabile per le sue vendette, specialmente per la sua potenza sul fuoco. Si crede che egli abiti presso i Basuetlas, dove lo chiamano Ralawimpa. Segue il Dio dell’acqua Ramochasoa; esso vive al fondo di tutte le sorgenti, motivo per cui i Basuto non amano scavar la terra presso le fontane, per timore d’offenderlo. Conoscono pure una specie di Dio Termine, che chiamano Ramaepa, il quale se ne sta chiuso in un lungo pilastro di pietra che ricorda le forme Priapee del nume latino, a guardare il campo da ogni maniera di nemico invasore e di demonio distruggitore della vegetazione. I Basuto spaventano poi i loro fanciulli, invocando Makofatsiloe, Maseletsoane, Manakisoe, Ngoalenkalo. Ma specialmente temuto è Sedatyane, che vive in una macchia folta presso Mareme. Nessuno osa accostarsi a quel bosco per tagliar legna, per timore di essere avvinghiati da quel mostro (i lettori del Râmâyana si ricordano che il mostro indiano Kabandha faceva perfettamente il medesimo). Si teme pur molto come strumento di divina vendetta il serpente velenoso Toona, venerato anzi come Dio della vendetta. Oggetto di un culto speciale è il piccolo uccello Khohoropo, di cui i fanciulli devono imitare il canto, specialmente nella cerimonia della circoncisione, sotte pena di venir vergheggiati, se lo ignorano. Conoscono pure il Dio della Danza Lotiloè, e la cometa Modulsa.

Terzo fascicolo. — Esso è tutto destinato ad illustrarci gli usi e le credenze superstiziose degli