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136 Mitologia comparata.

ebbe fatto un gran fuoco, essi sentirono fame. Ulusanana disse: «Io posso far venire gli alimenti da questa casa.» E gli alimenti vennero. Quando il sole si coricò, essi si posero a dormire. Mentre che dormivano, arrivò nella notte Inunu (una specie di mostro antropofago, che piglia forme diverse), disse sette volte di seguito: «Io mangerò, io divorerò» e terminò col dire: «Io mangerò finalmente Ulusanana.» Ma Ulusanana teneva gli occhi aperti. Il mostro partì: Ulusanana svegliò le sue sorelle. Partirono insieme per tornare a casa. Arrivati al gran fiume, esso era pieno d’acqua. Ulusanana disse: «Io passerò il fiume quantunque pieno.» Fa un salto ed arriva alla sponda opposta senza toccar l’acqua. Allora le sorelle gridarono: «Vieni e porta anche noi, Ulusanana!» Ulusanana disse: «Io non vi porterò, perchè mi avete schiacciato.» Allora venne un cannibale per mangiar le fanciulle. Ulusanana n’ebbe pietà, ripassò il fiume, come un uccello, fece attraversare il fiume a tutte le fanciulle.» Il signor A. Kropf, sopraintendente delle missioni a Stutterheim, che ci diede tradotta, com’egli seppe meglio, questa novellina, soggiunge semplicemente: «It seems to me a beautiful illustration of St. Matth. 5, 44.» A scanso di malintesi, ecco qui il versetto di San Matteo: «Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi fan torto, e vi perseguitano.» È possibile che i Cafri convertiti al cristianesimo raccontino ora agli Europei questa novellina che ci mostra la carità in