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134 | Mitologia comparata. |
sime. Della novellina Setshuâna, che fu imperfettamente tradotta da miss Meeuwsen sopra un racconto di certo Abramo Ranthogele della tribù Batlaku, basterà dire qui per sommi capi il contenuto: «Un temporale trasporta alcuni fanciullini nel deserto; tra questi fanciulli uno più accorto degli altri li consiglia: viene la notte, arriva un cannibale, i fanciullini salgono in cima ad un alto albero; quando albeggia il cannibale scompare, e arriva Phukuphuku che prende seco i piccoli fanciulli e li riporta alle loro madri.» Secondo altre varianti, questo Phuku-phuku appare un grande uccello; ed una di queste varianti setshuâne ci spiega pure il modo con cui l’uccello riuscì a trovare i fanciulli smarriti. Quando l’uccello partì alla ricerca de’ fanciulli la mamma Mosemanyanamatong prese della cenere e la pose sull’uccello dicendo: «Quest’uccello sa dove sono i figli nostri.» Verso mezzogiorno l’uccello invita il capo di quella gente ad ordinare a tutto il popolo di spandere paglia in tutte le vie; il capo comanda, il popolo obbidisce; in quel modo i fanciulli possono tornare a casa.» È ovvio il riconoscere in questa novellina, anche ne’ suoi particolari, una variante del notissimo Petit-Poucet. Così alle tre novelle che ci offre il primo fascicolo abbiamo agevolmente trovato affinità con tradizioni popolari indo-europee.
Secondo fascicolo. — Presso i Boschimani (Bushmen) e presso i Bântu (ai quali appartengono gli Zulù) è popolare e frequento il motivo leggendario d’un meraviglioso fanciullo liberatore. Indra Vishnu, Vikramâditya, Ciro, Sansone, Er-