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4 | Mitologia comparata. |
del popolo. Ma parevami necessario, prima d’entrare a discorrere di alcuni miti, persuadere chi m’ascolta, che i miti sono bensì poesia, ma non invenzione di poeti, sì bene creazione mirabile d’un solo, d’un grande, unico, veramente immortale poeta, del popolo.
La nozione mitica ha quasi sempre un carattere di universalità; il mito indo-europeo, nel viaggiare di paese in paese, può trasformarsi come il linguaggio indo-europeo e vestir nuove fogge, fantastiche, nazionali, ma non certamente più del linguaggio, del quale pure si rintracciano le radici comuni. Perciò è possibile la mitologia comparata come la filologia comparata. Solamente il nostro studio è un po’ più vago e pericoloso che non sia quello dei filologi. Noi muoviamo in un elemento assai più elastico e assai più fantastico. Tutto il materiale linguistico è noto, fisso, presente e può già essere classificato, ordinato, comparato; il materiale mitico in parte andò perduto, in parte ci è comunicato imperfettamente; la storia mitica indo-europea ci presenta troppe lacune perchè ci sia lecito chiamar scienza compiuta la nostra; vi ha scienza solamente quando si ha una serie di conoscenze sufficiente a fermarne i principî generali. Ora noi non possiamo ancora dire d’avere classificato il nostro materiale scientifico. Abbiamo indizî probabili d’una scienza vicina, a costituir la quale è desiderabile che concorra pur l’opera dell’intelletto italiano. Ma il trattato compiuto della mitologia comparata non è oggi ancora possibile, perchè la nostra indagine storica ci presenta ancora troppe lacune, che solo il tempo