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LETTURA QUINTA.


PIETRE, PIANTE, ANIMALI.




Come nel mondo della natura, in quello dei miti, i tre così detti regni, il minerale, il vegetale, l’animale, si confondono così spesso che riesce talora impossibile il contemplarli e studiarli divisi. Le origini stesse del mondo, secondo le leggende cosmogoniche, muovono ora da un monte che si apre, da un sasso che si getta, dal grembo fecondato dalle acque, dal vento che, amando, spira; ora da un’erba, da un albero, da un fiore che non vegeta soltanto, ma feconda il bruto, l’uomo, il Dio; ora dalla parola animata del Nume, dalla volontà, dalla sapienza, dalla penitenza, dall’amore, dalla voluttà di un essere divino. Talora un mondo minimo ne fa germogliare un altro massimo, e la stessa pluralità e infinità di mondi è il fatto stesso della moltiplicata potenza e sapienza intellettiva dell’uomo, che, secondo un alto concepimento buddhistico, arriva alla suprema Beatitudine per mezzo della suprema Sapienza, e, sommo beato e sommo sa-

De Gubernatis. 7