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Il sole, la luna, le stelle. 93

nuova forma poetica di questo mito. Altre più potremmo osservarne, le quali ci sarebbe agevole riscontrare coi varî aspetti delle classiche Selene, Artemis, Persefone, Cinzia, Diana, Lucina e Proserpina. Ma quanto s’è detto può bastare a persuaderci che fra il sole e la luna il mito suppose una relazione continua.

Così pure fra la luna e le stelle. Abbiamo già accennato alle stelle spie del cielo. Il sole, la luna, le stelle, sono ancora raffigurati come sede immortale di anime umane fatte beate. Alle stelle si sale, dopo morte; dalle stelle, secondo le credenze orfiche ed eleusine discendevano le anime dei neonati, l’arco baleno, la via lattea si rappresentarono talora come un ponte delle anime che attraversano la funebre palude. Il poeta vedico, descrivendo lo scomporsi del corpo umano dopo la morte ne’ suoi varî elementi, osserva che l’occhio del trapassato va a perdersi nel sole ond’esso è nato; concetto che fu pure accolto dal Goethe nella sua Farbenlehre:

 Wär’ nicht das Auge sonnenhaft,
 Wië könnten wir das Licht erblicken?

Come in uno specchio, nell’onda, nell’arcobaleno si rinfrangono tutti i colori dell’iride; come nel linguaggio, per gradazione successiva di suoni o colori vocali che rivestono il pensiero, per minime deviazioni di riflessi ideali, con parole omonime, si vennero talora a rappresentare colori diversi, così da fenomeni fisici elementari insieme combinati si svolse un intero sistema mitologico, anzi una intiera armonia mitica. Noi abbiamo