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profondità si desume dallo stesso Canto XXX, vers. 87 in quelle parole:

E men d'un mezzo (miglio) di traverso non ci ha.

Il traverso, è la profondità da noi detta, perocchè dall'una circonferenza superiore del cono traversava il poeta all'altra circonferenza inferiore. Dante non dà che la profondità, ossia il traverso, o vogliamo anche dir la larghezza, della sola X.^ bolgia, ma ciò basta all'uopo, conciossiachè per la larghezza, o diciamola profondità, avvi la stessa proporzione che vedemmo per la circonferenza. Avendoci dunque il Poeta date le proporzioni di due circoli nella IX.^ e X.^ bolgia, bastava che qua ci desse una sola larghezza, ossia profondità, perchè noi subito ne inferissimo la conseguenza, che nella bolgia superiore deve esserci eziandio di larghezza il doppio, nella successiva superiore il triplo, ecc. Così retrocedendo si arriva sino al I.° cerchio, che ha la larghezza di miglia 9 ½ e così invece avanzando al centro della X.^ bolgia all'ingiù, sino a Lucifero si trova la larghezza, ovvero la profondità di solo 1/64 di miglio.

Resterebbero adesso da sapere due cose. Prima