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fetto di polizia da uno zelante informatore, non era esatta, e il Corsini si affrettava a restituire all’illustrissimo signor cavaliere Presidente la calma, colle seguenti parole d’un biglietto privato.
„È combinato che il principe rimanga qui. Egli spedisce a Nizza e Marsiglia, per la via di Livorno, il suo scudiero Costa.
„Questo scudiero ha un passaporto della Legazione sarda col visto del dipartimento degli affari esteri, ma a scanso d’equivoci e per il dubbio che il Costa, nominato nel passaporto fatto al principe col nome di Barges si volesse vedere compreso nella proibizione, incarico la S. V. Ill.ma di mandare per espresso una lettera al governatore di Livorno per autorizzarlo a lasciar partire questo Costa ed a facilitare il suo imbarco.„
Naturalmente, a Firenze, non poteva passare inosservato il soggiorno d’un principe che in quei giorni aveva fatto tanto parlare di sè; e delle ciarle come delle passioni del tempo troviamo ricordo in un rapporto riservato che l’ispettore di polizia della città, Giovanni Chiarini, in data dell’8 luglio 1821, dirigeva al presidente del Buon Governo:
„Si parla in diverse società della capitale che S. A. Serenissima il principe di Carignano è dominato da qualche tempo da uno spirito profondamente melanconico, e se ne attribuisce la causa a diverse lettere replicatamente pervenutegli dal Piemonte contenenti fiere minaccie personali per parte dei liberali, che si qualificano compromessi avanti il legittimo sovrano per la condotta del prefato principe nelle ultime turbolenze di quel paese.
„Si pretende di articolare dei fatti a prova di questa pretesa tristezza, fra i quali ecco il più rimarchevole. Si narra dunque che la sera del 29 o del 30 del perduto mese restituitosi il principe al Real Palazzo Pitti assai tardi, si ritirò immediatamente nel proprio quartiere e chiese al cameriere le pistole; che questo fece qualche rispettosa rimostranza, dicendo che siccome si ritirava non