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gastigo, perchè l’avrebbe posto nell’impossibilità non solo di esercitare la sua propaganda (chè con questa, in una isola quasi deserta, non avrebbe potuto fare proseliti che presso qualche pastore o qualche capraio) ma di esercitare eziandio la sua professione di legale da cui cominciava a ricavare profitti non indifferenti. Il demagogo scrittore sarebbe stato così anche punito, e forse più duramente, nella borsa.1
Via, per quanto poliziotto, il sor Epifanio Manetti aveva dello spirito!
Quanto a Temistocle Guerrazzi e all’Orsini proponeva che fossero condannati, il primo a diciotto mesi, ed il secondo ad un anno di relegazione.
Il Ciantelli, che cercava precisamente un’occasione per mostrare che anch’egli, come il Canosa, era tagliato nella stoffa di cui si fanno gli sbirri, impugnata la penna, il 9 agosto 1832, dirigeva a don Neri Corsini una relazione, nella quale, dopo d’aver esposto i risultati ottenuti dalla istruttoria segreta compiuta contro il Guerrazzi e i compagni di lui, passava a tracciare il ritratto morale del romanziere livornese:
„Parlerò del dott. F. D. Guerrazzi. Non è nuovo il suo nome nella serie di coloro che il Governo ha dovuto considerare come suoi nemici. Fermo nel concetto che da molti anni si è formato, di preparare in Toscana, e con ogni mezzo, le fondamenta ad una innovazione d’ordinamento politico, si è perciò adoperato costantemente onde pre-
- ↑ Ecco le precise parole del rapporto: „Il mio subordinato sentimento sarebbe che il dott. Guerrazzi dovesse relegarsi fino a nuova disposizione nell’isola del Giglio. È difficile che in codesto luogo trovi terreno da spargervi la sua pericolosa semenza e proclamarvi le sue massimo antisociali. È sperabile anzi che dissestato negli interessi per non potere esercitare la sua professione legale e noiato d’una dimora che lo divide dai propri amici e compagni, si risolva a chiedere d’essere autorizzato a partire per l’estero ed abbandonare la Toscana, che farebbe un acquisto, perdendo un così cattivo e pericoloso soggetto.„ — Si capisce che ad illustrare la Toscana colle opere dello ingegno sarebbe rimasto lui, il sor Epifanio!