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Come si vede, il sor commissario, malgrado la sua buona volontà aiutata dalla sua esperienza di vecchio poliziotto non strinse in mano che un pugno di mosche. La processura riuscì una tela di ragno, e il disgraziato lo capì. Laonde, rimettendo gli atti al presidente del Buon Governo, a Firenze, scriveva che le risultanze del procedimento erano parecchio incerte, e che in vista di tale dubbiezza proponeva che s’infliggesse ai due Guerrazzi e al Bastogi una semplice ammonizione.
Il presidente del Buon Governo con una nota riservata dell’11 gennaio 1832, approvava la proposta del commissario interno di Livorno ed „annuiva — sono precise parole del dispaccio del Ciantelli — che per mezzo d’una severa reprimenda fosse ad essi fratelli Guerrazzi e Pietro Bastogi contestata la disapprovazione che il rispettivo loro contegno aveva incontrato presso l’I. e R. Governo e fosse loro fatto energicamente sentire che più probabili e disgustose misure gli sovrastavano, ove colla loro condotta avvenire non smentissero quelle sinistre impressioni che avevano di sè lasciato.„
Si figura il signor lettore il viso che avrà fatto il dottor Francesco Domenico Guerrazzi alla lettura della prosa autorevole dell’illustrissimo signor presidente del Buon Governo?