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di1, amico del Capponi, e le cui riunioni serali rallegrate dai sorrisi e dallo spirito della moglie, erano frequentate dallo stesso Capponi, che di quel sorriso e di quello spirito si mostrava lieto, forse fin troppo lieto, dal Tommasèo, dal marchese Cosimo Ridolfi, da G. P. Vieusseux e da altri caporioni del partito liberale; poi, misteriosamente, vi s’introdusse il Capponi, il quale, in seguito, smettendo il mistero, praticò quella casa quasi quotidianamente, restando a confabulare per ore ed ore colla Bellerio: confabulazioni di cui la Polizia non potè mai scoprire il tenore, ma che dapprincipio le fecero malignamente sospettare che l’amore non fosse estraneo alle stesse. Il qual sospetto fu di durata assai breve; imperocchè essendo stato presentato alla signora dallo stesso Capponi il giovanissimo figlio del generale conte Fontanelli, che si diceva latore di lettere del Mazzini, fra la bionda amica del grande agitatore e il figlio dell’ultimo ministro della guerra del primo regno d’Italia, si scrisse a quattro mani un romanzo d’amore, che i bracchi della Polizia eran costretti a seguire in tutti i suoi particolari più intimi, non senza sentirsi di tanto in tanto comicamente imbarazzati dinanzi ad una missione, che dal campo della politica li sbalestrava addirittura in quello della formosa iddia di Gnido. Certamente, quel dramma, aveva un fine recondito. Quello apparente, i poveretti, lo capivano pur troppo; ma era appunto questa chiara cognizione dei segreti d’alcova della bella signora lombarda, che rendeva quei poliziotti comicamente impacciati.
Però ciò che non arrivava a vedere la bassa polizia, quella altissima lo vedeva chiaramente. Quest’ultima, che aveva la sua sede principale nel gabinetto del Granduca, era arrivata a mettere le mani sulle lettere della Bellerio e del Mazzini; e mentre il Commissario di Santa Croce e i suoi uomini erano costretti a contare melanconicamente le ore che il giovine conte Fontanelli passava insieme alla bionda signora, il Granduca e i ministri prendevano copia
- ↑ Qualificato dalla Polizia per professore di lingue straniere.