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sostegni delle nostre intraprese liberali. Su quella lettera il Pellico fu escusso evidentemente.... Chi era il Tartini? Del 1828, è una lettera d’un confidente a cui doleva di non poter dir molto di voi, perchè al domani del giorno che vi fu presentato, voi partiste con Colletta.„ A siffatta lettera, a cui il Cantù sperava di veder rispondere Dio sa con quali rivelazioni, o per lo meno con quali particolari sulle relazioni passate fra i carbonari milanesi e il Capponi, questi dava la seguente risposta: „Quando parlavo delle nostre intraprese liberali, non ero altro che un innocente ciucciarello; perchè altre non n’ebbi mai: la mia rusticità su questo punto non ebbe un momento mai di tentazione, perchè a roba di quel genere non mai credetti. Se il Pellico ebbe su quel documento la Polizia addosso, ciò mostra essere le polizie più eunuche di me.„ (Epist. vol. IV, pag. 421).

Si sarebbe, dunque, ingannata la Polizia quando per anni ed anni ritenne il Capponi per un uomo d’azione, per un rivoluzionario? Ma noi domandiamo: se il nobile uomo non avesse mai fatto parte nè della massonerìa, nè della carbonerìa, nè della Giovine Italia, nè di nessuna di quelle sètte società segrete che nella prima metà del secolo presente solcarono in tutti i sensi la penisola, o come avrebbe fatto a cattivarsi la stima, la fiducia e l’amicizia di uomini che non vivevano che nelle sètte, e per le sètte? Se il Capponi non fosse stato un carbonaro, Federigo Confalonieri gli avrebbe dischiuso i più segreti penetrali dell’anima sua? Se non fosse stato a parte di quel movimento sotterraneo che agitava l’Italia alla vigilia dei moti di Napoli e di Piemonte, e al quale lo stesso Carlo Alberto non era intieramente estraneo, questi ringraziando il Capponi degli auguri fattigli per la nascita di Vittorio Emanuele, gli avreb-

    vità, ma ora nulla risulta a suo danno.„ Informazioni che non rispondevano a quanto commissarî ed ispettori riservatamente riferivano, perocchè tanto il Tartini quanto il Collini erano ritenuti dalla Polizia soggetti pericolosi ed erano sorvegliati: ma il Puccini sapeva dipingendo costoro con foschi colori, avrebbe aggravato la posizione del Confalonieri e dei suoi compagni minacciati di capestro; e tacque.