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In uno dei precedenti capitoli, riportammo alcune delle poesie che furono scritte e poste in giro per Firenze in occasione dell’arresto e della consegna del Renzi. Qui riproduciamo le due quartine di un sonetto attribuito dalla Polizia alla penna pungente del Salvagnoli.

A SANT’ANTONIO.

O santo protettor dei Consiglieri,
     Poichè m’han detto che proteggi i porci,
     I quadrupedi anzi bianchi e neri,
     Tutti dagli elefanti fino ai sorci,

Se in queste stalle, dette Ministeri,
     Tu non vieni, per Dio, rimedio a porci,
     Ben presto il Robespier dei Gabellieri1
     Avverrà che del capo ancor ci scorci.

La Polizia, che aveva lasciato impunito il Giusti, non volle che i nuovi Giovenali sfuggissero alle pene minacciate dalla legge contro gli autori e i diffonditori di scritti satirici ed offensivi, ed aprì contro costoro una campagna. Avendo saputo come Pietro Thouar fosse l’autore d’una stampa allora divulgata contro i ministri, ai quali si attribuiva il proposito di volere introdurre le Suore di Carità a Pisa, fu dato ordine che si procedesse in via economica contro di lui e di Filippo De Boni, il quale si riteneva autore dei due epigrammi diffusi in occasione della consegna del Renzi, l’uno dei quali cominciava:

„Per farti Roma amica„

e l’altro:

„Giunti appena al Governo questi broccoli.„

Allo stesso De Boni poi, la Polizia attribuiva una poesia poco prima diffusa in Toscana in occasione della visita fatta da Niccolò I di Russia a Gregorio XVI; poesia che

  1. Il Baldasseroni, Ministro senza portafoglio.