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A suon di cabale,
A suon d’imbroglio,
T’apristi un adito
Al regio soglio.
Chi sa qual traffico
Hai macchinato?
Chi sa qual turbine
C’hai preparato!
Ma sempre, o stolido!
Non dormiremo,
Verrà quell’epoca
Che sorgeremo!
Anche una fabbrica
Di mole ingente,
Diventa polvere,
Diventa niente!
⁂
Infine, la poesia: Lamento dell’Imperatore d’Austria circolò nell’autunno del 1846; e il commissario di Santa Croce, in una sua nota del 2 ottobre al Presidente del Buon Governo scriveva: „È stata creduta dell’avv. Griusti, ma ad un suo amico che gliene fece ricerca, lo negò.„ La quale negativa non può che influire assai debolmente a dissipare il dubbio sulla paternità dello scherzo, visto che il Giusti, pur di non compromettere la sua pace, rinnegava pubblicamente verso quel tempo le sue migliori poesie — le satiriche.
Ecco, intanto, il Lamento dell’Imperatore d’Austria, ove, in più d’una strofa si sente l’autore dell’Incoronazione e dello Stivale:
Questo Papa benedetto1
Fin dal giorno che fu eletto
Mi guastò la bussola.
Era meglio per l’Impero
Che sul trono di San Piero
Ci montasse il diavolo.
Questo almeno per lo zelo
Di rubare anime al cielo,
Strozzerebbe i sudditi.
Oh, quest’uomo intelligente
Era bene veramente
Che restasse ad Imola.
E il divino Paracleto
Per dispetto cheto cheto
Me lo fa pontefice!
Bella scelta è stata questa!
C’ho da far, colla mia testa
Vuota come in sughero?
Questa è stata un’elezione
Che mi ha messo in convulsione,
Che mi fa epilettico.
Con un papa liberale
V’è da farla molto male;
Me lo dice Metternich
- ↑ Pio IX.