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aveva già scritto. Questa composizione circola adesso per la città ed io mi credo nel dovere di trasmetterne copia alla S. V. Ill.ma.„
Ecco il Brindisi:
Facciamo un brindisi
Al re dei re,
Che lascia gli uomini
Mestar da sè.
Ma già i miracoli
Dei tempi andati
Per noi son’algebra;
Troppi peccati.
Torni sant’Orsola
E ponga in fila
Stuolo di vergini
Undicimila.
Sulla sua cattedra
Ritorni Piero;
Se trova il bandolo
Bravo davvero!
Il mondo variasi,
E fanno bene
Quei che lo pigliano
Come egli viene.
E chi vuol vivere
Vita giuliva
Intuoni al secolo
Un bell’evviva!
Evviva i medici,
I ballerini,
Che ci fan spendere
Tanti quattrini!
Viva chi supplica
Senza aver niente,
Viva chi vantasi
D’esser clemente!
Viva le rendite
Di chi riscuote
Da quei che pagano
A tasche vuote!
Evviva l’opera
Degl’ingegneri
Che fanno ridere
I forastieri!
Evviva i giovani
Che son galanti
Segnati al codice
Dei negozianti!
Viva le femmine
Vaghe, attillate,
Viva le camere
Ammobiliate!
Viva i filantropi,
Gli umanitari.
Viva le cabale
Degl’impresari!
Viva la tattica
Del giornalista,
Che per proteggere
La sua rivista,
Seppe con provvida
Filosofia
Farsi benevola
La polizia!
Evviva il Principe
Che ci governa;
Gli presti Diogene
La sua lanterna.
Evviva il bambolo
Che regge Lucca,
Che i propri sudditi
Spesso pilucca;
Ch’ama le femmine
Ed il buon vino,
E fa da principe
Senza un quattrino;
Che non vuol credere
A punti Dei,
E accende moccoli
Solo agli Ebrei;
Ch’è poi di scandalo
Alla Teresa
Tutta di monache
E tutta chiesa!