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scriveva il 19 dicembre 1835: „È comparso e circola con estrema riserva un libro intitolato: Opuscoli ecc. Imprimerie Pressant, Rue des Bons Enfans, Paris. Si sa da persona che ha potuto procurarsene un esemplare per venti lire, che questo libro è del noto Tommasèo ed è un complesso di ragioni, d’assurdi, di verità, di bestemmie, di bene e di male. È scritto con forza ed energia atte ad esaltare la mente e il cuore dell’incauta gioventù. Parlando del Governo di Roma, così si esprime: „Il papa le sacerdotali divise rigettando, si faccia cavaliere, consigliere; di monaco, re; capitani, uffiziali gli sieno i cardinali; caporali i vescovi ed il fumo dei fucili succeda alle nubi d’incenso; sieno mine le catacombe dei martiri.„ Parla d’Italia e di tutti i governi italiani con sommo disprezzo. Il capitolo sulla Toscana incomincia così: „Il nome di Leopoldo I, despota riformatore, il nome di Ferdinando III, uomo provato dalla sventura, indulgente per natura e per arte, la timida inerzia di Leopoldo II, stabilivano nelle durezze degli altri governi la fama del toscano di soave e di benigno.„ In altro capitolo dice: „I preti s’invochino raccomandatori d’onesta libertà, sostenitori del popolare coraggio... Preti indegni, la libertà tradiscono a Dio.... Preti ingannatori vendono Dio a libertà nemico.... Preti dall’autorità rattenuti o ingannati, le appariscenti ragioni al nostro desiderio contrastano; non ci perdiamo a zuffar coi primi, sterminiamo i secondi, gli ultimi disinganniamo, eccitiamo.„

Tutto ciò non metteva certamente sotto buona luce lo scrittore dalmata, quando questi, fidando forse di soverchio nella timida inerzia del Granduca e dei suoi ministri, nel 1839, implorò, essendo stato compreso nell’ammistia conceduta dal nuovo Imperatore d’Austria, che gli si permettesse di ritornare in Toscana, dalla quale, peraltro, mai era stato bandito. Il 21 febbraio, la Segreteria di Stato trasmetteva la domanda del Tommasèo al Presidente del Buon Governo perchè questi intorno alla medesima esprimesse il suo parere. Trasmessa dal Bologna al Commissario di Santa Croce per informazioni, ne riceveva il seguente rapporto riservatissimo in data del 13 marzo: „Il consaputo N. Tomma-