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ri attribuita dai soliti nemici dell’ordine alla carta di soggiorno, allora rigorosamente imposta dalla Polizia, il Niccolini aveva esclamato: „Ma questa è una vergogna!„

Spiato attentamente fu, all’incontro, Enrico Mayer, ritenuto affiliato alla Giovine Italia. Su di lui l’Ispettore di Polizia di Firenze, il 29 dicembre 1836, scriveva: „Enrico Mayer, scapolo, ha due fratelli, uno dei quali è segretario di Girolamo Bonaparte. Lo stesso Enrico è stato maestro del giovinetto d’anni 15, Napoleone, figlio del suddetto Girolamo; il qual giovane spiega già un carattere indocile e delle massime contrarie alla religione e al trono, vantando rivoluzionare, quando sarà giunto all’età maggiore, tutta l’Europa. Egli, essendosi espresso in tal guisa colla servitù, aggiunse che i fiorentini sono vili ed incapaci a scuotere il loro giogo.

„Aveva il detto Enrico Mayer intrinseca amicizia con l’inglese facoltoso Vinner (sic), morto a Londra, da cui ereditò per legato una bella libreria e scudi 1800 all’anno sua vita natural durante. Tiene detta libreria annessa al Gabinetto del Vieusseux suo grande amico; oltre il medesimo frequenta l’abitazione del Mayer il marchese Gino Capponi, il prof. Zannetti, il prof. Targioni-Tozzetti. S’interessa molto delle scuole infantili erette a Firenze. È riservato nel parlare con persone che non sieno di stretta sua amicizia. È liberale.„

Bastava, peraltro, che uno s’interessasse alle scuole infantili, perchè dalla bassa Polizia fosse tenuto per cattivo soggetto. A proposito di dette scuole, il Commissario di Santa Croce, il 3 aprile 1838, scriveva: „Gli asili infantili organizzati di recente non possono lasciarsi senza vigilanza da un savio e provvido Governo. Questi non sono che l’opera dell’odierna filantropia ed in conseguenza è il filosofismo che li ha fatti nascere, e va alimentando, e sono per lo più, in mezzo a quegli istituti, cose secondarie la morale, la religione; e la diffusione soverchia dei lumi nella classe proletaria, non può in ultimo che riuscire fatale e nociva all’ordine sociale.„

Parole che compendiano il giudizio che allora portava-