Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
257 |
E simile trattamento il poliziotto Ciantelli avrebbe fatto in quei giorni al generale Colletta, se questi, ammalatosi gravemente, di lì a poco non fosse morto.
Ma siffatte misure, d’ordinario, non erano prese che contro gli esuli. Contro i toscani la Polizia si limitava ad un avvertimento, come quello dato al Giusti, quando questi studiava allegramente il Digesto a Pisa, fra una partita al bigliardo e una a tarocchi.
Qualche volta l’avvertimento era accompagnato dal consiglio di fare una giratina per la Germania, o per la Francia, o per l’Inghilterra. Ma questo consiglio, s’intende, non si dava che ai ricchi; a coloro che non potevano intraprendere un viaggio, l’avvertimento era sufficiente perchè non s’impacciassero più di politica, o impacciandosene, lo facessero con cautela. Quanto al Maschio di Volterra, o al confino, queste punizioni non furono adoperate che verso un solo uomo di lettere, F. D. Guerrazzi. Ma il Guerrazzi compendiava in sè solo tutta una generazione di rivoluzionari.
La Società letteraria fiorentina, meno qualche rara eccezione, non aveva nulla del carattere tribunizio e ribelle dell’autore dell’Assedio di Firenze. Era una Società di dilettanti della rivoluzione; gente che non avrebbe per nulla rinunziato al suo ideale di rivoluzione — una rivoluzione pacifica, quasi fatta d’accordo col principe, senza scosse, con qualche tinta volterriana al semplice e innocente scopo di poterla battezzare col nome di ghibellina e di far dispetto al Papa, che in quella Società, non ancora convertita al guelfismo, faceva la figura della bestia nera. Il Governo, il quale sapeva che Gino Capponi, Cosimo Ridolfi, Raffaello Lambruschini e i loro amici non avrebbero fatto mai le barricate, lasciava che codesta ottima gente ciarlasse, e scrivesse di asili infantili, di scuole elementari, di educazione popolare, di strade ferrate, di casse di risparmio, moderandone di tanto in tanto, con un avvertimento della Polizia, l’entusiasmo. Si può dire anzi che nel sistema di Governo della Toscana quel po’ po’ di agitazione liberale con quella dozzina di frondeurs per contorno capitanata dai