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veva: „Il detto signor marchese Capponi ha fatto con ragguardevole spesa un bel restauro della sua villa alla Pietra, fuori della Porta San Gallo, per rendere più squisito il soggiorno al generale Colletta che deve occuparla. — Le notizie del Portogallo suscitano fra loro animatissime discussioni, mentre non nascondono la loro simpatia per la causa liberale.„
A Pietro Giordani le carte del Buon Governo non consacrano molti appunti. Redattore dell’Antologia, legato in istretta amicizia con quasi tutti gli esuli che alla vigilia delle giornate di luglio dimoravano a Firenze, il suo amore per la libertà non poteva passare inosservato ad una Polizia, la quale se era tollerante su molte cose, non lo era in certe altre. E il Giordani ed altri esuli dovevano parlare di soverchio, e non dovevano nascondere le impressioni che i loro animi provavano alle notizie degli avvenimenti della Francia e del Belgio, se parecchi di loro, il Giordani, in specie, e Giuseppe Poerio, coi figliuoli Alessandro e Carlo, vennero cacciati bruscamente dal Granducato. Sedeva al Palazzo Nonfinito, in quei giorni, il Ciantelli, e la Polizia toscana camminava sulle orme di quella modenese. Laonde era naturale che quegli emigrati, più o meno compromessi negli affari del loro paese, che aspettavano da un momento all’altro che un esercito francese spuntasse dalle Alpi, od una animosa gioventù inalzasse le barricate sulle strade di Milano, o di Bologna, stessero come un bruscolo sugli occhi del focoso Presidente del Buon Governo. Difatti, costui, con un ordine del 13 novembre 1830, intimava al barone Giuseppe Poerio e ai suoi due figli di sfrattare, dentro otto giorni, dalla Toscana, mentre, sempre sotto lo stesso giorno, scriveva al Commissario di Santa Croce: „Resta V. S. incaricato di intimare a Pietro Giordani, di condizione letterato, ed abitante in via del Ciliegio n. 6087, di partire nel termine di ventiquattr’ore dalla città di Firenze, e di tre, da tutto il Granducato, senza ritornarvi che con precedente permissione, e colla pena dell’arresto, carcere ed accompagnatura alla frontiera, non obbedendo.„